Genitori sotto scacco by Bruna Mazzoncini Lucilla Musatti

Genitori sotto scacco by Bruna Mazzoncini Lucilla Musatti

autore:Bruna Mazzoncini, Lucilla Musatti [Musatti, Bruna Mazzoncini, Lucilla]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Raffaello Cortina Editore
pubblicato: 2020-04-08T16:00:00+00:00


“Si poteva prevedere?”; “Quando da piccolo piangeva spesso, avremmo dovuto preoccuparci o comportarci diversamente?”; “Nelle fotografie dei primi anni è sempre così sorridente, eppure forse già c’era qualcosa che non andava…”; “Quando, da piccolo, mangiava e dormiva e non sembrava aver bisogno di nulla, avremmo dovuto stimolarlo?”; “Non intervenivo mai nei litigi tra fratelli e oggi mi chiedo se avrei dovuto proteggerlo di più”; “Non voleva andare all’asilo e invece noi abbiamo insistito tanto: pensavamo che fosse un bene per lui stare con gli altri bimbi, ma forse è stato un trauma”; “Non ricordo se sia mai riuscito a pedalare bene sul triciclo: a un certo punto si è rifiutato di salirci”.

Non è infrequente che compaiano differenze significative, nelle parole dei genitori, a proposito dei modi in cui ognuno rivisita il passato: quello proprio, quello del bambino e quello che appartiene alla relazione con lui. Chi ha portato veramente il figlio a consultazione? Il partner è stato complice nel riconoscimento della patologia o si è posto come un ostacolo faticoso da superare? La naturale discrepanza tra i componenti della coppia genitoriale rispetto ai tempi e alle modalità con cui affrontano il problema può essere tratteggiata sommariamente in tre quadri.

– I due adulti concordano sulla necessità di un approfondimento riguardo al figlio, anche se con diversi livelli di consapevolezza e ansia.

– Uno dei due adulti si sente trascinato in una situazione che ha cercato di evitare o di procrastinare, spesso attribuendo un eccesso di emotività al partner o temendo che emergano possibili correlazioni tra i propri comportamenti e il disagio del figlio. Questa situazione è spesso presente in coppie separate o apertamente conflittuali.

– Ambedue i genitori sentono di essere stati in qualche modo costretti alla consultazione da pressioni esterne solo parzialmente condivise, che quasi sempre giungono dalla scuola.

Ovviamente, nelle tre diverse circostanze, le domande che i genitori si fanno e rivolgono allo specialista sono connotate da sentimenti e stati d’animo mutevoli e non sempre lineari: quanto è stata intensa la solitudine di chi pensava di aver capito che qualcosa non andava nel bambino, ma non riusciva a esprimere tutti i propri timori e a dare un nome ai propri fantasmi? Come fare i conti con la sensazione che uno dei due possa essere incolpato di aver lasciato l’altro da solo, concretamente o affettivamente, nei momenti iniziali o più difficili della vita del figlio, di aver usato sistemi educativi non idonei o di aver creato fratture o dannosi conflitti all’interno del contesto familiare?

La continua ricerca di responsabilità confuse con le colpe che – come abbiamo visto in un paragrafo precedente – sembra accompagnare quasi inevitabilmente la presa di coscienza della patologia da parte dei genitori si configura fin dall’inizio come un elemento prevalente nello scambio all’interno della coppia e di questa con lo specialista. In questa fase di grandi domande che cercano di ritrovare nel passato tante risposte, è importante aiutare i genitori a discriminare

– ciò che è possibile sapere oggi e ciò che era possibile sapere ieri sullo sviluppo del bambino;

– ciò che ha senso chiedersi



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